I genitori di figli che hanno un’età uguale o minore a 14 anni potranno richiedere di svolgere il proprio lavoro in smart working.
Continua l’accesa diatriba che da una parte vede coloro che sono favorevoli allo smart working, dall’altra coloro che sono contrari. Il governo ha in programma una nuova proroga per quanto riguarda lo smart working. Il provvedimento in questione è rivolto alla categoria di lavoratori fragili e per i genitori con figli di età fino ai 14 anni.
La propria sullo smart working riguarda non solo gli impiegati, ma anche le aziende. Secondo quanto appreso, la misura in questione dovrebbe essere attuata attraverso il decreto Milleproroghe. Si tratta del provvedimento omnibus approvato in genere dal governo dopo la Legge di Bilancio.
I genitori di figli che hanno un’età uguale o minore a 14 anni potranno richiedere di svolgere la propria attività lavorativa in modalità smart, ovviamente qualora sia fisicamente possibile. Ancora non è stata stabilita la durata della proroga, ma secondo alcune indiscrezioni dovrebbe essere fino alla fine dell’inverno 2023.
Attualmente lo smart working è in vigore soltanto nel settore pubblico. Riguarda, anche in questo caso, la categoria di lavoratori fragili e i genitori di figli con età uguale o inferiore a 14 anni. La misura però ha validità soltanto fino al 31 dicembre. Proprio per questo motivo, il governo ha intenzione di emanare una proroga sulla misura in questione.
Anche Zangrillo intende “procedere con il lavoro agile”. Secondo il neo ministro della Pubblica amministrazione italiana, lo smart working “può funzionare” e intende “procedere” con il lavoro agile.
Zangrillo: “Strumento può funzionare”
“Con la pandemia il numero dei lavoratori italiani che sono andati in smart working sono passati da 500mila a 5 milioni. Questo significa che questo strumento può funzionare. Pensare che si possa rinunciare a questo strumento significherebbe confermare che la pubblica amministrazione è diversa dalle altre organizzazioni perché quello che si può fare dalle altri parti non si può fare nella P.A”.
Infine ha concluso rispondendo alla domanda sulla possibilità di optare per il lavoro agile: “Intendo procedere cercando di comprendere con quali modalità possiamo utilizzare questo strumento. È evidente che comporta un modo diverso di gestire il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore. Si passa da una logica di controllo a una logica di verifica dei risultati. Ci vuole maturità. Se il sindacato rivendica la possibilità di avere smart working deve essere consapevole che lo smart si può fare a determinate condizioni”.